sabato 4 gennaio 2014

SOMMARIO


“C’era una volta un mouse…” voleva essere la descrizione iniziale, ma poi si è optato per qualcosa di giornaliero, per un susseguirsi quotidiano di informazioni su un oggetto che altra vita non avrebbe avuto se non quella di rimanere in un cassetto polveroso. Nacque così la Biografia di un Mouse.
Il primo approccio è stato diretto e di impatto: come ogni accurata autopsia richiede, ci si è 
trasformati in anatomopatologi e si è dissezionato con cura l'oggetto analizzandone i componenti 
e operando una sua descrizione.
Seppur il mouse sia un oggetto moderno, la sua storia parte da metà del 1900, qualche decennio prima della storia del costruttore, la Logitech. Ovviamente il mouse, per quanto sia un oggetto internazionale e ormai usato in tutto il mondo, ha nomi diversi a seconda della nazione in cui si trova, ed è così che è nato un mini-dizionario della parola “mouse”; per comprenderlo meglio, si è passati anche a stilare un abbecedario che avesse come tema, appunto, il mouse.
Del mouse ormai esiste di tutto, come francobolli, copertine di riviste, marche che lo producono, materiali di tutti i tipi e forme che si rifanno allergonomia e che ne permettono un corretto uso.
Sì è pensato anche ai più piccoli, ricercando mouse fatti apposta per loro (mouse per l’infazia), quelli per i videogiochi, i videogiochi che implicassero l’uso del mouse e cartoni animati 
in cui fosse presente tale oggetto.
Una ricerca più approfondita è stata condotta attraverso i diversi campi con i quali l’oggetto 'mouse' potesse avere dei legami, come l’artela musica, la letteratura e la fantascienza; sono stati analizzati i brevetti, i cursori, gli oggetti nati con parti di mouse non più utilizzati, i vari idioms e i mousepad.
In ultimo sono stati formulati un sommario del blog e due tassonomia di oggetti trovati all'interno di due libri: "La Caffettiera del Masochista" di Donald Norman e "Design e Comunicazione Visiva" di Bruno Munari.



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